Home.

 


Una casa bianca con le ante blu.
Con l’intonaco un po’ sgretolato dal sale e un acchiappasogni fatto di conchiglie che penzola dalla finestra.
A volte vorrei vivere lì.
Avere il profumo della salsedine sulla pelle calda, i panni stesi al sole che seguono le onde del vento.
Aprire la finestra della camera e vedere il luccichio del faro da lontano. Avere un cappello di paglia con un nastro bianco accanto alla porta di ingresso e due sedie di legno sgangherate sul terrazzo.
E mi ci vedo, lì, le sere d’estate, con te accanto e la testa in su a guardare le stelle.
E mi ci vedo, lì, le mattine di sole a mandarti un bacio dalla finestra mentre parti con la barca a vela.
Il profumo di pace.
Il suono della tranquillità.
Noi, il mare, le onde e la nostra casa bianca con le ante blu.
Non credo sia un posto reale, più che altro un insieme di dettagli e di ricordi amalgamati nella mia testa.
Non credo sia un posto reale, ma comunque, giuro, che farò di tutto per trovarlo.
Seguirò la mia rotta come un marinaio che alza le vele per l’ultima volta, avvistando terra dopo anni in balia delle onde e che con un sorriso sussurra
Casa.

Astronaut.

Quanti desideri può esaudire una stella cometa contemporaneamente?
Se esprimi lo stesso desiderio tutte le volte, questo si rafforza?
C’è una garanzia di realizzazione se ne vedo un certo numero in una notte?

Siamo menti razionali che cercano una logica nei sentimenti. Siamo cuori persi che cercano un equilibrio nel caos.
Sempre alla ricerca di quel qualcosa che ogni volta neghiamo ci interessi, ma che sotto un cielo stellato traballante non smettiamo di desiderare. Siamo quelli che non capiscono e non capiranno mai, quelli che perdono e non si arrendono, quelli che tutto conta e che tengono lo sguardo fisso in alto per appuntare un sogno a qualche altra stella.

Magari quella non era una stella ma solo un asteroide. Magari il mio cuore ha sbagliato orbita e tu non sei il desiderio giusto.
O magari abbiamo visto la stessa stella e espresso per l’ennesima volta lo stesso desiderio nello stesso istante e abbiamo creato un’enorme interferenza, un po’ come quando ci telefonavamo contemporaneamente e risultavamo occupati.

Non importa se non capiamo, l’importante è non arrendersi e continuare a cercarci.
Dopotutto è solo questione di raggiungerci.
Su una stella.
Sulla luna.
Su un pianeta.
Su un satellite in un’orbita sbagliata.
Dopotutto stare con te era come stare su un altro mondo e io ho sempre amato fare l’astronauta.